I migliori piatti della cucina siciliana


Passare un weekend in Sicilia, soprattutto nel periodo invernale può essere l’occasione giusta per fare un viaggio enogastronomico tra le eccellenze culinarie sicule ed assaggiare i migliori piatti della cucina siciliana.

Elencare tutti i migliori piatti della cucina siciliana è pressoché impossibile perché la tradizione culinaria sicula si perde nella notte dei tempi.

Ed è proprio la storia che ha influenzato, per la maggiore, i gusti e i piatti delle cucina siciliana, basti pensare in primis ai greci, poi agli arabi e agli spagnoli che per secoli hanno dominato in parti diverse dell’isola.

Ecco perché troviamo ancora oggi piatti della tradizione araba sapientemente influenzati da quella greca, passando attraverso cibi e vini spagnoli.

Basti pensare al Marsala uno dei vini liquorosi e fortificati più eleganti e complessi al mondo che nell’Ottocento monopolizzò i gusti e le mode di mezzo mondo.

Ma torniamo alla tanto amata e suggestiva Sicilia e alla tradizione culinaria che sta scoprendo, in quest’ultimi anni un secondo rinascimento, grazie a tanti giovani imprenditori intraprendenti e dalle elevate capacità che hanno e stanno rivisitando in chiave moderna piatti che possono vantare una longevità oltra secolare.

Se per scegliere le tappe vi consigliamo di leggere questo articolo sul magazine Speciale Weekend per scoprire le città della Sicilia più belle da visitare in un fine settimana, da parte nostra vi presentiamo quelle che secondo noi sono le specialità gastronomiche siciliane che non possono non essere degustate in loco.

Volutamente abbiamo selezionate solo alcune ricette siciliane (tutte sarebbe stato impossibile, ndr) non tanto im modo provocatorio, quanto per invitarvi ad andare in Sicilia tutte le volte che si può, sfruttando soprattutto i voli low cost che nei periodi dell’anno meno vacanzieri consentono di volare da Milano a Palermo con anche soli dieci euro a persona.

Una volta scelta la prima meta per il vostro weekend in Sicilia il nostro tour enogastronomico parte da uno street food d’eccellenza. Ovunque vi troviate, in qualunque modo siate approdati sull’isola vi consigliamo di assaggiare subito un arancino di riso. Il problema è solo uno … una volta dato il primo boccone non vi fermerete più e con buone probabilità diventerà il vostro piatto preferito, così come è successo al Commissario Montalbano che lo scrittore Andrea Camilleri lo presenta come un mangiatore seriale di arancini di riso siciliani.

Dopo l’antipasto o per meglio dire dopo questa stupenda entrée siciliana se siamo nella zona di Trapani possiamo dedicarci a cercare un ristorante, possibilmente sul mare, dove non si può non assaggiare il famosissimo pesto alla trapanese in dialetto “agghiata trapanisa” che tradotto più o meno vuol dire agliata trapanese. Non aspettatevi certamente un classico pesto alla genovese, quanto invece una rivisitazione che si è tramandata nel tempo quando i genovesi si fermavano a Trapani per fare scalo diretti o provenienti dall’Oriente. I trapanesi modificarono la ricetta del pesto aggiungendo pomodori perini maturi e mandorle, nonché aglio e spezie che arrivavano, appunto, dall’oriente.

Se invece siete nella zona del palermitano dovete “per forza” assaggiare la più famosa pasta al forno siciliana ossia gli anelletti al forno con melanzane o anche senza.

Che dire, ritorniamo un momento in strada? In fin dei conti siamo andati in Sicilia per viaggiare e scoprire nuovi posti e quindi navigatore alla mano sintonizziamoci sulla prossima tappa in programma senza però non fermarsi per degustare il panorama insieme le buonissime panelle di ceci.

Come riporta wikipedia la panella è una frittella di farina di ceci, tipico cibo da strada della cucina palermitana. Le panelle vengono servite soprattutto in mezzo alle Mafalde – forme di pane di circa 200 grammi con la crosta ricoperta di semi di sesamo.

A questo punto non possiamo non assaggiare qualche secondo piatto della tradizione siciliana e che sia di terra o di mare poco importa.

Per noi è un obbligo assaggiare ogni volta la caponata siciliana un insieme di ortaggi fritti, conditi con sugo di pomodoro, sedano, cipolla, olive e capperi il tutto in salsa agrodolce, senza dimenticare le sarde alla beccafico, in siciliano sardi a beccaficu, un piatto storico che è stato ufficialmente riconosciuto e inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf).

Il pesce spada alla siciliana è certamente un’altra ricetta da degustare possibilmente con un buon vino bianco dell’Etna che con la sua acidità contrasta bene il sapore forte del mare

Al contrario un buon nero d’avolavini liquorosi e fortificati potrebbe essere il partner giusto per assaggiare l’agnello al forno alla saracena un piatto tanto semplice quanto gustoso.

Ed eccoci, purtroppo, arrivati al dolce con i cannoli siciliani, la cassata e la granita, ma la tradizione dolciaria siciliana ha in sé centinaia di ricetti di dolci tipici, divisi per provincie e addirittura per singole città.

Cosa bere insieme? I vini dolci, da meditazione, i passiti e i fortificati sono pressoché infiniti. Lasciamo a voi decidere o farvi consiliare dai produttori locali, anche se un bicchierino di Passito di Pantelleria, un Moscato di Alessandria o Zibibbo, una Malvasia ammaliante eoliana o un Moscato di Noto, fresco e dolce andrebbe assolutamente assaggiato.

Per scoprire tantissimi ricette rimandiamo alla pagina di wikipedia dedicata alla cucina siciliana dove potrete scoprire prodotti unici e ricette siciliane originali. Clicca qui