Prodotti tipici irpini, attenzione in cucina, ambiente estremamente accogliente ed un sorriso per tutti. Sono queste le armi vincenti della Osteria la Juta a Ospedaletto D’Alpinolo, un osteria che saprà stupirvi senza usare effetti speciali ma semplicemente con la straordinaria selezione delle materie prime utilizzate.
Lungo la strada che da Mercogliano porta fino al Santuario di Montevergine potrete trovare questa Osteria gestita dal simpatico e professionale Donato, dove le specialità alla brace e i salumi degli antipasti sapranno conquistarsi sin dal primo morso.
Siamo arrivati in un caldo sabato di luglio, abbiamo parcheggiato nel cortile antistante il ristorante e ci siamo accomodati nel patio esterno (fortunatamente avevo prenota dal mattino perché alle 20:30 i tavoli erano ormai tutti riservati). L’ambiente è accogliente ed informale ma comunque curato e le temperature sono talmente “frizzanti” da far dimenticare in un’istante il caldo di questi giorni.
Gli onori di casa li fa appunto Donato, il titolare e responsabile di sale che ti illustra (niente menù scritto) aiuta e consiglia nella scelta dei piatti. La Juta offre un menù mirato su pochi piatti ma studiati con attenzione e per chi volesse c’è anche la possibilità di gustare una buona pizza.
Iniziamo ovviamente con l’antipasto della Osteria la Juta:
Prosciutto crudo di Fontanarosa;
Pancetta tesa;
Capicollo;
Spuma di ricotta di pecora;
Formaggio primo sale di Calitri.
Tutto assolutamente autoctono e di una bontà e qualità che non trovavo da tanto tempo. La Pancetta magra ma piena di gusto si sceglieva in bocca.
L’antipasto continua con fiocco di maiale di latte in agricole: un piatto che senza tema di smentita posso annoverare tra i più buoni mai mangiati. Sottili fette di maiale tenerissimo cotto al forno e servito a temperatura ambiente su un letto di Invidia e condito con olio a crudo ed erbe aromatiche. Me lo sogno la notte!
Per finire una generosa porzione di rape e patate. Una vera delizia ed una rarità in questo periodo.
Monica all’ottavo mese di gravidanza purtroppo mangia ben poco e continua la cena con una buona e invitante margherita cotta al forno a legna.
Io, non pago delle proteine animale assunte, mi lascio condurre per mano da Donato verso una bistecca di manzo da 1,100 kg ovviamente cotta molto al sangue.
Una belva che tracima dal piatto, tenera con un burro e cotta a regola d’arte! È stato un piacere rosicchiarla fino all’osso.
La bistecca ha un costo di circa 38€ al kg (assolutamente in media con il mercato) e devo dire tutti ben spesi.
Prima di servire i secondi, portano in tavola una selezione di sali aromatizzati ed un olio locale(il San Nicola di Lapio) dal gusto intenso e deciso che si esalta anche sul pane di farina smista che accompagna tutta la cena.
Non credo debba aggiungere altro per invogliarvi ad una visita, perché no di Domenica a pranzo dopo aver ammirato il panorama dalla cima del monte, per apprezzare i sapori di una provincia che a tavola difficilmente tradisce le aspettative dei commensali della gita fuori porta.
Assaggiare per credere e buon appetito.
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