Agriturismi in provincia di Avellino, Taurasi e i suoi vigneti.


L’irpinia è sempre stata nell’immaginario comune campano terra di agriturismi e buoni ristoranti. La cosa è vera solo in parte. Esistono eccellenti realtà gastronomiche di nicchia ma è anche difficilissimo trovare un “vero” agriturismo che possa ancora superare appena la sufficienza.

Avete mai pranzato a Taurasi all’agriturismo “Il rifugio del Barone”?

La struttura (una villetta ristrutturata ad hoc con annesso vitigno) a pochi passi dal centro della nota località vinicola, è ben fatta ed accogliente con due piccoli camini posti alle estremità delle sale che riscaldano gli ambienti arredati in stile rustico.

Abbiamo prenotato per le 13:30 ma siamo arrivati con circa trenta minuti di anticipo ed il tavolo era già pronto proprio vicino al camino: perfetto con il freddino che faceva.

Il cameriere é un ragazzo molto cortese e disponibile nonché timido da far paura.

Decidiamo di iniziare con l’antipasto “allargato” bevendo una buona bottiglia di aglianico della casa; una bella botta si calore.

L’elenco è lungo e  si compone di 10 portate ed i commenti sono molto simili:

  1. Tagliere di affettati con posciutto crudo, capicollo, salame e formaggio di pecora;
  2. Parmigiana di melanzane indorate e fritte;
  3. peperoni saltati in padella;
  4. melanzane grigliate;
  5. fagioli ripassati in padella con salsiccia sbriciolata;
  6. purè di patate con funghi porcini;
  7. patate al forno ripassate con peperoni;
  8. involtini di prosciutto cotto, aspragi e beciamella;
  9. zuppa di cicoria;
  10. ceci con funghi porcini.

Gli antipasti erano discreti ma con una nota negativa costante: era tutto tiepido o addirittura freddo. La zuppa di fagioli o di ceci e gli involtini con la besciamella devono essere servite bollenti senza nessuna attenuante.

Dopo questa lunga sfilza di portate non riusiamo ad ordinare sia il primo che il secondo e quindi procediamo con:

1 piatto si scialatielli con pomodorino, provola e parmigiano. Pasta fatta in casa ma poco legata con il condimento e decisamente sciapa.

1 spezzatino di maiale ripassato in padella con i peperoni. Saporito ma inondato di olio.

1 porzione di Mogliatielli (che io adoro). Cosa sono i Mogliatielli? Facile: una braciola di interiora di maiale condita con aglio e prezzemolo e cotta nel ragù di carne. Molto buona e tenera al punto giusto.

1 bistecca di vitello alla griglia con contorno di insalata mista. Buona qualità e cotta al punto giusto.

La scelta dei dolci è decisamente limitata e solo una della tavolata sceglie un semifreddo all’amarena. Buono ma banale.

Quattro caffè e decliniamo l’offerta di uno scerri; il vino ha già fatto la sua parte, per fortuna Sergio è astemio e guida lui per tornare a casa.

Abbiamo chiesto il conto e la cosa che ci ha più sorpreso non è stato solo il prezzo (65€ considerando che mia moglie ha preso solo una fetta di carne arrostita mi sembra tantino per la qualità offerta) ma il modo in cui lo hanno presentato: un semplice foglio di carta con la cifra al centro e nessuna specifica.

Complimenti per la trasparenza.

In conclusione: visitate l’Irpinia e i tanti magnifici scenari che la caratterizzano ma state lontani da questo agriturismo.